Elogio al Dolore
Incontro la sofferenza, quella autentica del corpo e dell'anima, nel momento più difficile della vita di una persona, quello della morte, della fine di un percorso (se vogliamo vederla da un punto di vista prettamente ateo) o quello del passaggio (se gli si vuole dare una accezione più spirituale). 
Poco importa in questo momento da quale punto di vista guardiamo l'evento; ciò che mi fa riflettere ora è la disponibilità alla quale ci si pone di fronte al dolore che ciò procura.
Il dolore è uno stato d'animo nobile, potente, totalizzante.
Nel momento del dolore, che sia fisico o dell'anima, siamo realmente in contatto con noi stessi, siamo nel qui e ora, nel momento presente. 
Non c'è nulla in quel tempo che può distoglierci, spostare la nostra attenzione, distrarci da quel moto interiore.
E parlo di moto perché al termine di un'esperienza dolorosa non si è mai uguali a prima che cominciasse.  Il senso il dolore fa compiere uno spostamento alla parte più profonda e più autentica dell'essere umano. 
Il dolore è evolutivo, trasformativo. Sono le ferite dell'anima che lasciano cicatrici, segni, che trasfigurano in modo permanente una vita. 
L'uomo tende per natura al benessere.
Ma la felicità ha la stessa potenza trasformativa del dolore? 
Spesso è fame di dopamina, di endorfine, di qualcosa di simile a una dose di droga: forte, immediata e replicabile. Ma quanto scende in profondità? Quanto "incide"?
Il dolore ti prende per un braccio e ti caccia giù in fondo al mare, ti tiene lì con gli occhi ben aperti e ti costringe a stare. 
Non hai scampo, non puoi risalire, non puoi chiudere gli occhi. Puoi solo esserci...e sentire. Lì stai con te stesso, senza maschere.
Ed è qui che si compie il moto, il salto di gradino, il cambio di prospettiva, la consapevolezza dei proprio limiti e della propria profondità. 
Per riconoscere l'importanza della luce occorre abitare il buio.
Sto imparando a non avere paura della paura. 
Sto scoprendo che nella sofferenza c'è molta vita.
Sto provando ad affrontare i miei dolori con la gratitudine che si ha verso un'opportunità.

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