Chaos

La mia mente evapora nello spazio vuoto tra terra e cielo.
Scalo questo Caos e prego che mi conduca altrove, dove non so stare. 
Indosso piccoli passi in cerca di equilibrio. L'aria mi governa, sono vuota.
Danzo in bilico temendo di scivolare, ma forse è un desiderio.
Immagino una manciata di buio, quanto basta per perdere l'orizzonte. 
Sento un profumo azzurro e morbido. Mi lascio mangiare da questa sensazione e ascolto la mia carne diventare sacrificale, nutrimento.
Devono essere passati mille anni quando riesco a riavermi. 
Siamo su uno scoglio, io e il mio corpo, ma non ci conosciamo. Non ci guardiamo. Non ci cerchiamo.
"Sei dozzinale", mi dice.
"Sei inospitale", rispondo.
Possiamo cominciare da qui a respirare.



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